Scritti di Dario Dall'Olio:
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Dal mensile Ombra del mese di Aprile 1991

Turisti e non protagonisti
Bellunesi alla grande mostra dei Celti a Palazzo Grassi


La grande mostra allestita a Venezia sul mondo celtico sta riscuotendo il previsto interesse da parte di pubblico, studiosi e scolaresche.
Allestita con circa 2200 reperti, provenienti da 200 musei di tutt' Europa tende a definire, come dimostra il titolo "I Celti la prima Europa" l'importante ruolo di cultura omogenea, che sopravvive ancora ai giorni nostri in sacche residue culturali e linguistiche nel Nord dell'Inghilterra.
Un Popolo, quello Celtico sconfitto dagli antichi Romani (come dimostra la proposta di dubbio gusto, all'entrata della mostra, della statua del Galata morente ha interessato e non marginalmente la nostra valle del Piave; ne sono una dimostrazione lampante le statuette con il tipico elmo celtico ritrovate nel santuario di Lagole nel Centro Cadore, zona che ha restituito elmi ed armi della stessa cultura.
A Mel nel sepolcreto Paleoveneto di cui si è visto anche l'importanza dell'influenza celtica determinata dall'Archeoastronomo Giuliano Romano nell' osservazione dell'apertura di due circoli funerari in direzione delle feste celtiche di primavera ed autunno.
Nella zona di Trichiana come ha affermato il prof. Moosleitner, profondo conoscitore del mondo celtico e delle relative sepolture a tumulo, esiste la seria possibilità di presenza di tali strutture che fra pochi giorni per mezzo di una campagna di scavo condotta dalla dott.sa Mariangela Ruta si determinerà le reali possibilità di una presenza storica. Il dott. Balista che ha visitato ultimamente la zona di Mariane e Longhere di Pialdier ha avuto parole di estrema considerazione per una realtà tutta da scoprire.

Peccato quindi che a causa di queste ricerca non completa 200 Musei abbiano portato reperti a Venezia e l'intera provincia Belluno solo "Turisti".
Dario Dall’Olio
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